LA POLITICA DEI REDDITI
LA CONCERTAZIONE
POLITICA DEI REDDITI
Si chiamano politiche dei redditi una serie di misure che hanno come obiettivo quello di contrastare la crescita dell'inflazione attraverso il controllo:
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da una parte, dei salari percepiti dai lavoratori;
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dall'altra, dei profitti spettanti agli imprenditori.
Alla base di queste politiche vi è l'idea che lavoratori dipendenti e imprese sono in lotta tra loro per aumentare la propria quota di reddito.
La politica dei redditi si presenta come un'autolimitazione da parte delle categorie sociali con lo scopo di frenare l'inflazione.
LA CONCERTAZIONE
Le politiche dei redditi, dette anche concertazione o patto sociale, consistono in accordi stipulati,con l'intermediazione delle autorità governative, tra i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti dei datori di lavoro mediante i quali i lavoratori si impegnano a richiedere aumenti dei salari solamente in misura non superiore all'aumento della produttività del lavoro. In questo modo, dato che i salari monetari crescono nella stessa misura percentuale della produttività, per le imprese non si ha un aumento dei costi e, di conseguenza, i profitti rimangono invariati senza che vi sia bisogno di aumentare i prezzi di vendita.
Chiaramente questi accordi presuppongono che i lavoratori e gli imprenditori considerino adeguata la distribuzione attuale del reddito tra gli uni e gli altri. Se una delle due parti, invece, volesse aumentare la propria quota di reddito a discapito dell'altra ciò non si concilierebbe con un patto sociale in quanto la parte non soddisfatta della propria quota di reddito non potrebbe raggiungere l'obiettivo desiderato.
Esempio: se i lavoratori dipendenti ritenessero non adeguato il proprio livello dei salari potrebbero richiedere un aumento di questi ultimi superiore rispetto agli aumenti di produttività. In questo caso, per evitare che ciò si traduca in un aumento del livello dei prezzi, sarebbe necessario adottare anche politiche volte al contenimento dei prezzi.
MISURA DELLA PRODUTTIVITA'
Come va calcolato l'aumento della produttività?
Esistono tre metodi di calcolo:
- il criterio del valore medio della produttività nazionale che consiste nel calcolare l'aumento della produttività come media ponderata degli aumenti di produttività dei vari settori. Il risultato ottenuto viene usato per stabilire il valore massimo degli aumenti salariali di tutti i settori produttivi;
- il criterio del valore della produttività settoriale che consiste nel calcolare l'aumento della produttività per un certo settore economico. Il risultato ottenuto viene usato per stabilire il valore massimo degli aumenti salariali in quel determinato settore;
- il criterio del valore della produttività aziendale che effettua il calcolo a livello di singola azienda. Il risultato ottenuto viene usato per stabilire il valore massimo degli aumenti salariali solamente per il personale di quella specifica azienda.
PROBLEMI DI APPLICAZIONE
Dato che la produttività varia da settore a settore e da azienda ad azienda, la scelta del criterio di misurazione da adottare non sempre è agevole e può portare a risultati diversi.
Supponiamo che venga scelto il criterio del valore medio della produttività nazionale. Ci saranno aziende:
- più dinamiche, la cui produttività è cresciuta di più rispetto alla media;
- e altre, più immobili, la cui produttività è cresciuta meno rispetto al valore medio.
Nelle prime, poiché la produttività è superiore alla media e l'aumento dei salari è commisurato agli incrementi di produttività medi, si avranno comunque degli incrementi dei profitti. Nelle seconde, invece, poiché l'aumento dei salari è commisurato agli incrementi di produttività medi che esse non hanno raggiunto, si avrà una riduzione dei profitti. Come reazione, queste ultime aziende, potranno:
- cercare di aumentare la produttività introducendo delle innovazioni tecnologiche;
- oppure potranno trasferire l'aumento dei costi sui prezzi di vendita. In questo caso l'obiettivo di contenere l'inflazione non verrebbe raggiunto.
Adottando il criterio del valore della produttività settoriale o aziendale, accade che i salari dei settori produttivi o delle aziende più efficienti aumenteranno in misura maggiore rispetto a quelli dei settori o delle aziende meno efficienti. Poiché il trattamento dei lavoratori non sarebbe lo stesso in tutti i settori e in tutte le aziende, i lavoratori occupati nei settori a bassa produttività cercherebbero di spostarsi in quelli a maggiore produttività.
POLITICA DEI REDDITI E LAVORATORI DIPENDENTI
Il peso maggiore della politica dei redditi è posto sui lavoratori, dato che è molto più facile controllare i salari che non i profitti. Per questa ragione non sempre i sindacati vedono di buon occhio tali misure soprattutto in quei paesi dove il conflitto tra le classi sociali è elevato.
Spesso, tale politica è accettata solamente se affiancata ad altri provvedimenti che tutelano i lavoratori come, ad esempio, manovre fiscali che mirano a colpire soprattutto i redditi più alti.