IL PROFITTO

PROFITTO NORMALE E EXTRA-PROFITTO

NOZIONE DI PROFITTO

Il profitto è il reddito che l'imprenditore percepisce per la sua attività di organizzazione e di gestione dell'impresa.

ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PROFITTO

Il profitto è costituito da tre elementi:

  • il compenso che spetta all'imprenditore per lo svolgimento della sua attività di organizzazione e di gestione dell'impresa. Esso viene denominato anche salario di direzione;
  • l'interesse che spetta all'imprenditore sul capitale investito nell'impresa, detto anche interesse di computo;
  • il compenso per il rischio assunto dall'imprenditore con l'attività d'impresa.

Questi costi sono detti anche oneri figurativi perché non sono costi che comportano un'uscita monetaria.

Essi prendono anche il nome di costi opportunità e rappresentano ciò a cui l'imprenditore rinuncia non impiegando le risorse in usi alternativi.

Esempio: svolgendo la sua opera nell'impresa, l'imprenditore rinuncia ad un compenso per lavoro dipendente. Investendo il capitale all'interno dell'impresa egli rinuncia agli interessi che potrebbe ricavare investendo tali somme in depositi bancari o in obbligazioni o in altre forme di investimento.

PROFITTO NORMALE ED EXTRAPROFITTO

Quando parliamo di profitto possiamo distinguere tra:

  • profitto normale;
  • extra-profitto.

Il profitto normale è il reddito minimo che l'imprenditore intende conseguire per organizzare e gestire l'impresa. Esso viene considerato come un componente del costo totale dei prodotti.

Esempio: l'impresa produce un solo bene il cui costo di produzione ammonta a 10 euro per unità. L'impresa produce complessivamente 30.000 unità di prodotto nel corso dell'anno. Il costo contabile di produzione ammonta a 300.000 euro (10 x 30.000). L'imprenditore intende conseguire un profitto normale annuo di 25.000 euro. Il costo economico totale, quindi, ammonta a 325.000 euro (300.000 + 25.000).

I ricavi conseguiti dall'impresa ammontano a 330.000 euro.

Il profitto contabile è pari a 30.000 euro: esso è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi contabili (330.000 - 300.000).

Il profitto economico è dato, invece, dalla differenza tra i ricavi e i costi economici, intendendo per costi economici la somma dei costi contabili e delle componenti del profitto normale. Nel nostro caso il costo economico è pari a 325.000 euro (300.000 + 25.000) e il profitto economico è dato da 5.000 euro (330.000 - 325.000).

Quando il reddito conseguito dall'impresa è superiore rispetto al profitto normale, tale differenza prende il nome di extra-profitto.

Esempio: nel caso precedente l'extra-profitto ammonta a 5.000 euro.

L'extra-profitto, quindi, misura le capacità dell'imprenditore ad impiegare le proprie risorse in modo più conveniente rispetto ad altri impieghi.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

PROFITTO E SOCIETA' PER AZIONI

Nelle società, in particolar modo nelle società di capitali, manca la figura dell'imprenditore e, l'attività di organizzazione e di gestione dell'impresa sono svolte da dirigenti stipendiati. In questi casi la sola componente del profitto è data dal compenso per il rischio assunto dai finanziatori.

SAGGIO DI PROFITTO

Si chiama saggio di profitto il rapporto percentuale tra il profitto e l'ammontare del capitale impiegato nell'impresa.

Esempio: il capitale investito dall'imprenditore nella sua impresa ammonta a 50.000 euro. Il profitto conseguito nel corso dell'anno è pari a 120.000 euro. Il saggio di profitto è del 24%. Esso viene calcolato nel modo seguente:

(120.000/ 50.000) x 100 = 24%.

 
 
 

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