EFFETTO DI REDDITO ED EFFETTO DI SOSTITUZIONE
COSA ACCADE QUANDO VARIA IL PREZZO DI UN BENE
PREMESSA
Per una buona comprensione degli argomenti trattati è bene aver letto, precedentemente, le curve di indifferenza e il vincolo di bilancio.
VARIAZIONE DEL PREZZO DI UN BENE
La legge della domanda ci dice che:
- un aumento del prezzo di un bene comporta una diminuzione della domanda del bene stesso;
- una diminuzione del prezzo di un bene comporta un aumento della sua domanda.
La variazione del prezzo di un bene, però, determina anche altre conseguenze.
EFFETTO REDDITO ED EFFETTO SOSTITUZIONE
Se il prezzo di un bene aumenta si hanno due conseguenze:
- diminuisce il potere di acquisto del consumatore.
A parità di reddito egli potrà acquistare una quantità minore di beni. In altre parole possiamo dire che il suo reddito reale, cioè la reale disponibilità di potere di acquisto, si riduce.
Questo effetto viene detto effetto di reddito;
- varia il prezzo relativo dei beni.
Il bene il cui prezzo è aumentato costa di più rispetto agli altri beni.
Il consumatore cercerà di acquistare una minore quantità del bene divenuto relativamente più costoso e cercherà di acquistare una maggiore quantità degli altri beni il cui prezzo è rimasto invariato e che, pertanto, sono divenuti relativamente meno costosi.
Questo effetto viene detto effetto di sostituzione.
Chiaramente se il prezzo di un bene diminuisce le due conseguenze saranno:
- la diminuzione del prezzo del bene porterà ad un aumento del potere di acquisto
del consumatore che potrà acquistare una quantità maggiore di beni.
Questo sarà l'effetto di reddito;
- il bene il cui prezzo è diminuito costerà di meno rispetto agli altri beni e, di conseguenza, il consumatore cercerà di
acquistarne una maggiore quantità, mentre cercherà di acquistare una
minore quantità degli altri beni il cui prezzo è rimasto invariato e che, pertanto, sono divenuti relativamente più costosi.
Questo sarà l'effetto di sostituzione.
LINEA DI BILANCIO
Ipotizziamo che il consumatore abbia un reddito pari ad R.
Consideriamo due beni x ed y e supponiamo che essi abbiano rispettivamente prezzo pari a px1 e py. Possiamo dire che la nostra linea di bilancio ha come:
- coefficiente angolare m1 = - px1/py;
- intercetta orizzontale x = R/px1;
- intercetta verticale y = R/py.
Disegniamo la nostra linea di bilancio, che chiamiamo R1 e ipotizziamo che essa sia tangente alla curva di indifferenza U1 nel punto A:
AUMENTO DEL PREZZO DI UN BENE
Ora immaginiamo che il prezzo del bene x aumenti e passi da px1 a px2 con
px2 > px1
L'aumento del prezzo del bene x modifica la linea di bilancio:
- l'intercetta verticale rimane invariata;
- l'intercetta orizzontale si riduce;
- il coefficiente angolare, in valore assoluto, aumenta.
In altre parole aumenta la pendenza della linea di bilancio.
La nuova linea di bilancio diventa R2:
E' evidente, quindi, che i panieri accessibili per il consumatore si sono ridotti.
Tutta l'area che, nel grafico sottostante è stata colorata di verde, rappresenta l'area dei panieri che, prima dell'aumento del prezzo del bene x era accessibile, ma che ora non lo sono più.
Il nuovo paniere ottimale per il consumatore è rappresentato dal punto B, dove la nuova retta di bilancio R2 è tangente alla curva di indifferenza U2.
In corrispondenza del punto B il consumatore andrà ad acquistare una minore quantità del bene x ed una maggiore quantità del bene y.
SCINDERE L'EFFETTO REDDITO DALL'EFFETTO SOSTITUZIONE
La riduzione complessiva della quantità acquistata del bene x rappresenta l'effetto totale prodotto dall'aumento del prezzo del bene x: lo abbiamo indicato con la freccia azzurra.
La riduzione complessiva della quantità acquistata del bene x è però dovuto ad entrambi gli effetti visti: quello di reddito e quello di sostituzione.
Ora vogliamo vedere come è possibile scindere sul grafico i due effetti e comprendere quale parte della riduzione della quantità acquistata del bene x è il frutto dell'effetto di reddito e quale dell'effetto di sostituzione. A questo proposito occorre precisare che esistono due metodi diversi per affrontare il problema: la compensazione di Hicks e quella di Slutsky. Noi, in questa e nelle prossime lezioni, useremo il primo metodo tuttavia in una succcessiva lezione illustreremo le differenze tra i due metodi.
Iniziamo con l'individuare la parte di riduzione dovuta all'effetto di sostituzione, cioè al fatto che la variazione dei prezzi relativi dei due beni esaminati spinge il consumatore a sostituire parte del bene x con il bene y.
Ora tralasciamo per un momento l'effetto reddito, cioè il fatto che l'aumento del prezzo del bene x ha ridotto il potere di acquisto del consumatore, e immaginiamo che egli disponga di un reddito che gli consenta di restare sulla stessa curva di indifferenza iniziale U1: in questo modo noi andiamo a studiare come varia la quantità domandata dei due beni, in seguito alla variazione del prezzo del bene x, senza tenere conto dell'effetto di reddito.
Questo significa che dobbiamo immaginare che il consumatore disponga di un reddito che gli consenta di restare sulla curva di indifferenza iniziale.
Disegniamo, allora, una nuova linea di bilancio ipotetica che chiameremo Ri e che deve essere tangente alla curva U1.
Ma quali caratteristiche deve avere la retta Ri?
Noi abbiamo detto che l'aumento del prezzo del bene x ha portato ad una variazione del coefficiente angolare della retta di bilancio: la nuova retta di bilancio R2 ha coefficiente angolare m2 = px2/py.
Poichè l'aumento del prezzo del bene x ha determinato una variazione del rapporto tra i prezzi dei due beni, anche la retta di bilancio Ri dovrà avere il coefficiente angolare m2 = px2/py. Quindi, questa ipotetica linea di bilancio dovrà essere parallela alla retta R2.
Quindi possiamo dire che, prescindendo dalla riduzione del potere di acquisto verificatasi, il consumatore potrebbe lasciare inalterata la sua utilità restando sempre sulla curva di indifferenza U1 e posizionandosi nel punto C dove andrebbe ad acquistare una minore quantità del bene x e una maggiore quantità del bene y rispetto al punto A.
La variazione della quantità acquistata del bene x che si avrebbe tra il punto A e il punto C rappresenta il solo effetto di sostituzione (che abbiamo indicato con la freccia verde): esso, infatti, è calcolato muovendosi sempre sulla stessa curva di indifferenza U1. Quindi non tiene conto della riduzione del potere di acquisto determinato dalla variazione dei prezzi.
Il consumatore, però, non dispone realmente del livello di reddito rappresentato dalla curva Ri, ma il suo vincolo di bilancio è, nella realtà, rappresentato dalla retta R2. Di conseguenza la quantità realmente acquistata dei due beni è individuata dal punto B che si colloca su una curva di indifferenza più bassa.
La minore quantità acquistata del bene x e rappresentata dal punto B, rispetto a quella che il consumatore acquisterebbe se il suo potere di acquisto non fosse variato e rappresentata dal punto C, indica l'effetto di reddito poiché ci si sposta dalla vecchia linea di bilancio a quella nuova.
AUMENTO DEL PREZZO RELATIVO DI UN BENE
Il ragionamento da fare sarebbe del tutto simile se, anziché un aumento del prezzo del bene x si avesse una sua diminuzione.
BENI NORMALI, BENI INFERIORI, BENI DI GIFFEN
La regola che abbiamo qui esposto, secondo la quale un aumento del prezzo di un bene comporta una diminuzione della sua domanda e viceversa, vale per la generalità dei beni, ma non per tutti: a questo proposito occorre distinguere l' effetto di reddito e di sostituzione per i beni normali, per i beni inferiori e per i beni di Giffen.