DIVERGENZE TRA VOLONTÀ INTERNA E DICHIARAZIONE DI VOLONTÀ
LA TEORIA DELLA VOLONTÀ DELLA DICHIARAZIONE E DELL'AFFIDAMENTO
DIVERGENZE TRA VOLONTA' INTERNA E DICHIARAZIONE DI VOLONTA'
Può accadere che esistano delle divergenze tra la volontà interna del soggetto e la volontà dichiarata, cioè quella manifestata esternamente in modo espresso o tacito.
Esempio: la ditta Rossi invia una mail alla ditta Bianchi proponendo la vendita di 1.000 kg di una certa merce al prezzo di 10 € al kg. In realtà l'intenzione del signor Rossi era quella di vendere la stessa quantità di merce ad un prezzo di 20 € al kg.
In questi casi c'è da chiedersi se debba prevalere la volontà interna o la volontà manifestata.
Tornando al nostro esempio, il signor Rossi, con la sua mail, si è impegnato a vendere 1.000 kg della merce a 10 € oppure può chiedere 20 € al kg?
Da una parte va osservato che la volontà rappresenta l'essenza del negozio giuridico e di conseguenza, se la dichiarazione non esprime la reale volontà, viene meno il negozio stesso.
D'altra parte, però, le relazioni sociali si basano necessariamente sulle dichiarazioni fatte dagli altri alle quali è necessario dar credito, a meno che non vi siano elementi che rendano comprensibile, in modo evidente, che esse sono poco serie o plausibili.
Esempio: se il prezzo proposto dal signor Rossi è sproporzionato per il tipo di merce offerta, il Signor Bianchi avrebbe dovuto riconoscere l'errore e sarebbe stato corretto da parte sua non approfittarne, ma se il prezzo proposto non fosse stato così manifestatamente incongruente avrebbe potuto, in totale buona fede, farvi affidamento.
TEORIA DELLA VOLONTA', DELLA DICHIARAZIONE E DELL'AFFIDAMENTO
Come risolvere queste situazioni?
Esistono in dottrina tre teorie:
- la teoria della volontà;
- la teoria della dichiarazione;
- la teoria dell'affidamento.
La teoria della volontà dà importanza esclusivamente alla volontà interna del soggetto. Quindi se la dichiarazione è difforme rispetto alla volontà, poiché a prevalere è quest'ultima, il negozio è nullo, cioè come se non fosse mai esistito.
La teoria della dichiarazione dà importanza esclusivamente alla dichiarazione di volontà. Quindi se la dichiarazione è difforme rispetto alla volontà è la prima a prevalere.
La teoria della volontà e quella della dichiarazione sono teorie sostenute soprattutto in passato.
Oggi a prevalere è la teoria dell'affidamento che è anche quella seguita, in linea di massima, dal nostro Codice civile. Secondo tale teoria, se la dichiarazione è difforme rispetto alla volontà, ma colui a cui è destinata la dichiarazione di volontà:
- non è in grado di rendersi conto della divergenza, usando l'ordinaria diligenza, il negozio è valido;
- è in grado di rendersi conto della divergenza, usando l'ordinaria diligenza, il negozio non è valido.
CASI NEI QUALI LA TEORIA DELL'AFFIDAMENTO NON E' APPLICABILE
La teoria dell'affidamento non è applicabile:
- ai negozi patrimoniali a causa di morte;
- ai negozi di diritto familiare;
- ai negozi patrimoniali a titolo gratuito.
In questi casi occorre fare riferimento alla volontà effettiva del dichiarante.
DIVERGENZE VOLUTE E NON VOLUTE
Le divergenze tra volontà interna e volontà manifestata possono essere di due tipi:
- divergenze volute. Sono le dichiarazioni non serie, la riserva mentale e la simulazione;
- divergenze non volute. Rientrano in questo gruppo la violenza fisica e l'errore ostativo.