LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA

CONCORRENZA MONOPOLISTICA O CONCORRENZA IMPERFETTA

CONCORRENZA MONOPOLISTICA

Il regime della concorrenza monopolistica, detta anche concorrenza imperfetta, presenta caratteristiche sia della concorrenza perfetta che del monopolio: da qui deriva il suo nome che accosta due termini tra loro opposti (concorrenza e monopolio).

CARATTERISTICHE DELLA CONCORRENZA MONOPOLISTICA

Nella concorrenza monopolistica vi è:

  • una polverizzazione del mercato sia dal lato dell'offerta, essendo molte le imprese presenti sul mercato, che dal lato della domanda, data la presenza di numerosi consumatori;
  • i prodotti, anche se sono tra loro facilmente sostituibili, vengono differenziati dalle imprese in maniera reale o presunta poiché le differenze possono essere qualitative, legate solo ad aspetti esteriori (si pensi a due prodotti simili per qualità, ma diversi nella confezione), o semplicemente perché il consumatore viene convinto da una sapiente e massiccia campagna pubblicitaria che il prodotto ha caratteristiche che in realtà possono anche non esserci;
  • la trasparenza del mercato, tipica della concorrenza perfetta è molto limitata. I consumatori non hanno una perfetta conoscenza del mercato.

Di conseguenza il prezzo non sarà unico, dato che il cliente è disposto a pagare un prezzo maggiore per un bene se è convinto che esso sia diverso dagli altri presenti sul mercato.

Esempio: un esempio di concorrenza monopolistica è quello dei piccoli negozianti che hanno una propria clientela affezionata per abitudine, per la vicinanza e la comodità del negozio, per la simpatia del venditore e il legame che si è creato con lui. Questa clientela fedele può acquistare ad un prezzo superiore rispetto a quello che potrebbe ottenere in un altro negozio. E' chiaro, però, che ciò vale entro certi limiti, superati i quali la clientela tenderà a spostarsi presso un altro negoziante.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO

Oltre alla pubblicità, le imprese possono usare altre tecniche per differenziare i propri prodotti. Tra queste vi sono tutte forme di promozione come buoni premio, la preparazione di vetrine particolarmente attraenti, l'uso di venditori molto abili.

L'impiego di tali tecniche comporta un aumento dei costi di distribuzione che, spesso, possono superare i costi di produzione del bene.

Ne consegue che per l'impresa è conveniente sostenere tali spese nella misura in cui ciò porta ad un aumento dei ricavi superiore all'aumento dei costi.

Esempio: supponiamo che un'impresa produca un bene x il cui costo unitario di produzione è di 10 mentre il prezzo di vendita è di 15. Allo stato attuale l'impresa vende 1.000 unità del bene: di conseguenza sostiene costi di produzione per 10.000 e consegue ricavi per 15.000. Per differenziare il prodotto l'impresa intende effettuare spese di distribuzione per 6.500, quindi i costi complessivi (di produzione e di distribuzione) diventerebbero di 16.500. Effettuare questa spesa è conveniente solamente se essa porterà un aumento delle vendite di almeno 100 unità di prodotto x. In questo caso, infatti, i ricavi arriverebbero a 16.500 ed eguaglierebbero i costi.

DIFFUSIONE PRATICA DELLA CONCORRENZA MONOPOLISTICA

La concorrenza monopolistica è una forma di mercato molto diffusa nella pratica. La maggior parte dei mercati, soprattutto quelli dei beni di consumo, è di concorrenza monopolistica.

 
 
 

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