LE RISERVE DI LIQUIDITÀ
RISERVE DI PRIMA LINEA E RISERVE DI SECONDA LINEA
LIQUIDITA' E REDDITIVITA'
La banca, poiché opera soprattutto con il capitale dei risparmiatori, deve essere in grado di restituire il denaro ricevuto a vista, cioè nel momento in cui viene richiesto dal depositante, oppure alle scadenze prestabilite. Per questo motivo la banca deve operare in adeguate condizioni di liquidità.
Esempio: se la banca non investisse affatto le somme depositate presso di essa avrebbe la massima liquidità e sarebbe, in ogni momento, in grado di far fronte a tutte le eventuali richieste di rimborso da parte dei depositanti.
Al tempo stesso la banca deve operare in condizioni di redditività, cioè deve svolgere la sua attività in modo da conseguire un utile.
Esempio: se la banca investisse tutte le somme depositate presso di essa avrebbe la massima redditività.
E' evidente che perseguire la massima liquidità è un obiettivo in contrasto con quello di perseguire la massima redditività e viceversa.
La banca, quindi, deve cercare un equilibrio tra le esigenze di liquidità e le esigenze di redditività in modo da soddisfare, in modo adeguato, entrambe..
RISERVE DI LIQUIDITA'
Un primo metodo per realizzare tale equilibrio consiste nella creazione di riserve di liquidità.
In pratica la banca non impiega tutto il denaro raccolto, ma una parte di esso viene:
- conservato sotto forma di denaro
- oppure investito in forme trasformabili con facilità in denaro.
In questo modo la banca può far fronte, in situazioni normali, alle richieste di ritiro da parte dei risparmiatori.
La costituzione di adeguate riserve di liquidità è imposta alle banche per legge, si parla per questo di riserve obbligatorie, e la sua misura è fissata dalla Banca centrale nazionale che, in Italia, è la Banca d'Italia.
Esempio: il correntista Rossi versa sulla propria banca 50.000 euro. Supponendo che la misura della riserva obbligatoria sia del 2%, la banca dovrà versare 1.000 euro presso la Banca centrale e potrà impiegare in prestiti ed investimenti i restanti 49.000 euro.
RISERVE OBBLIGATORIE E RISERVE LIBERE
Le riserve di liquidità possono essere:
- riserve obbligatorie;
- riserve libere.
Le riserve obbligatorie sono quelle imposte dalla Banca centrale che ne fissa anche l'entità.
Oltre alla riserva obbligatoria, le banche possono decidere di destinare volontariamente un'altra quota dei depositi a riserve. Queste ultime sono dette riserve volontarie o riserve libere.
RISERVE OBBLIGATORIE E LIQUIDITA' DEL SISTEMA ECONOMICO
La Banca centrale può decidere di variare la misura della riserva obbligatoria: in questo modo essa fa variare la quantità di liquidità presente nel sistema economico.
Esempio: il correntista Rossi versa sulla propria banca 50.000 euro. Supponendo che la misura della riserva obbligatoria sia del 5%, la banca dovrà versare 2.500 euro presso la Banca centrale e potrà impiegare in prestiti i restanti 47.500 euro. Ora immaginiamo che la Banca centrale porti la misura della riserva obbligatoria al 2%. Diventeranno disponibili per i prestiti altri 1.500 euro (infatti 50.000 x 2% = 1.000 e 2.500 - 1.000 = 1.500). In questo modo viene favorita la concessione del credito aumentando la liquidità presente nel sistema economico.
Se, invece, la Banca centrale dovesse portare la misura della riserva obbligatoria al 7%, la banca dovrebbe accantonare altri 3.500 euro che non saranno più disponibili per i prestiti. In questo modo viene ristretto il credito erogabile alla clientela e ridotta la liquidità presente nel sistema economico.
RISERVE DI PRIMA LINEA E RISERVE DI SECONDA LINEA
Le riserve di liquidità possono essere anche distinte in:
- riserve di prima linea o prima riserva. Queste sono riserve utilizzabili prontamente. Esse sono generalmente infruttifere. Esempio: denaro contanti conservato nei caveau della banca;
- riserve di seconda linea o seconde riserve. Queste sono riserve rappresentate da attività a breve termine che possono essere convertire in moneta o perché sono giunte alla scadenza o perché sono facilmente vendibili. Queste attività sono generalmente fruttifere. Esempio: titoli pubblici.