DELIBERAZIONI DELLE CAMERE
COME SI SVOLGONO LE SEDUTE DELLE CAMERE
L'ARTICOLO 64 DELLA COSTITUZIONE
L'art.64 della Costituzione italiana recita:
"Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Le sedute sono pubbliche: tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta.
Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti,
salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale.
I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono."
PUBBLICITA' DELLE SEDUTE
Le sedute della Camera e del Senato, secondo quando disposto dal 2° comma dell'art.64 della Costituzione, sono pubbliche, quindi:
- i cittadini vi possono assistere da apposite tribune, mediante preventiva autorizzazione;
- gli atti parlamentari sono pubblicati. Da alcuni anni a questa parte essi sono reperibili sui siti internet della Camera e del Senato ( www.camera.it - www.senato.it).
Nei casi di maggiore importanza il Presidente può disporre che la seduta sia trasmessa in TV.
La pubblicità delle sedute ha come scopo quello di permettere, a tutti i cittadini, di controllare il lavoro dei propri rappresentanti.
SEDUTE SEGRETE
Seppure la regola generale è che le sedute sono pubbliche, lo stesso articolo 64, prevede la possibilità che ciascuna delle due Camere, ma anche il Parlamento in seduta comune, possano votare per riunirsi in seduta segreta.
La segretezza di alcune particolari sedute permette al Parlamento di restare del tutto autonomo rispetto all'opinione pubblica e ad eventuali pressioni di forze esterne.
Attualmente il ricorso alle sedute segrete è stato quasi completamente abbandonato, salvo il caso dei lavori delle Commissioni di inchiesta.
ORDINE DEL GIORNO
Al momento della convocazione delle Camere viene stabilito anche l'ordine del giorno dei lavori: esso indica quali saranno gli oggetti sui quali ciascuna Camera sarà chiamata a discutere o a deliberare.
Sia il regolamento della Camera che quello del Senato prevedono che non è possibile discutere o decidere su materie che non siano state precedentemente iscritte all'ordine del giorno. Tale regola ammette come eccezione il caso in cui sia la stessa Camera ha decidere di discutere o deliberare tali materie con voto favorevole della maggioranza qualificata.
CALENDARIO DEI LAVORI
Si chiama calendario dei lavori la previsione degli ordini del giorno per i mesi a venire.
Esso, una volta approvato, viene inviato:
- a tutti i parlmentari in modo che ne siano a conoscenza;
- al Governo affinché possa far intervenire un proprio rappresentante.
LE DELIBERAZIONI
Le deliberazioni adottate dalle Camere o dal Parlamento in seduta comune sono valide solamente se vengono rispettati:
- la presenza del numero legale;
- il voto della maggioranza.
NUMERO LEGALE
Per quanto concerne il numero legale, affinché la deliberazione sia valida è necessario che sia presente la maggiornaza dei componenti: quindi:
- per la Camera dei deputati, essendo i suoi membri 400, devono essere presenti almeno 201 deputati;
- per il Senato della Repubblica, essendo i suoi membri elettivi 200, devono essere presenti almeno 101 senatori. Chiaramente si dovrà tenere conto anche del numero dei senatori a vita.
Nonostante il contenuto dell'art.64 della Costituzione, accade a volte che le Camere procedano alla votazione anche se il numero dei presenti è inferiore rispetto al numero legale: ciò è possibile in quanto i regolamenti delle Camere prevedono che, se nessuno dei presenti richiede espressamente il conteggio dei presenti, l'esistenza del numero legale si presume e si può procedere alla votazione in modo valido. La verifica del numero legale può avvenire o su iniziativa Presidente oppure su iniziativa di un certo numero di parlamentari.
Questo modo di procedere porta a rendere più veloci i lavori delle Camere poiché, in presenza di decisioni importanti o il cui esisto è incerto, viene sempre richiesto il conteggio del numero dei presenti, cosa che invece non accade in caso di decisioni meno rilevanti o il cui esisto è scontato.
MAGGIORANZA DEI VOTI
Affinché la deliberazione venga approvata è richiesta, normalmente, la maggioranza semplice dei voti, ovvero il voto favorevole della maggioranza più uno dei presenti.
Esempio: alla Camera si pocede al voto se sono presenti almeno 201 deputati. Ipotizzando che ne siano presenti 300, la deliberazione viene approvata se ottiene il voto favorevole di almeno 151 deputati.
Tuttavia esistono dei casi nei quali per l'approvazione della deliberazione è richiesta:
- la maggioranza assoluta, cioè il voto favorevole della metà più uno dei componenti la Camera.
Essa è richiesta, a titolo di esempio, per l'elezione del Presidente della Repubblica, dopo la terza votazione (Art.83 della Costituzione, 3° comma).
Esempio: i componenti della Camera sono 400. La deliberazione per la quale è richiesta la maggioranza assoluta viene approvata se ottiene il voto favorevole di almeno 201 deputati;
- una maggioranza qualificata, cioè il voto favorevole di un numero maggiore dei componenti della Camera.
Essa è richiesta, a titolo di esempio, per l'elezione del Presidente della Repubblica nelle prime tre votazioni (Art.83 della Costituzione, 3° comma).
Esempio: se è richiesto il voto favorevole dei 2/3 dei componenti, la deliberazione viene approvata alla Camera dei deputati se ottiene il voto favorevole di almeno 267 deputati.
Nel caso in cui il numero di voti favorevoli e di quelli contrati sia uguale, la proposta si considera respinta, salve alcune eccezioni.
COMPUTO DEGLI ASTENUTI
Camera e Senato procedono al computo degli astenuti, al fine di determinare la maggioranza dei voti, in modo diverso:
- il regolamento della Camera (art.48) prevede che gli astenuti siano considerati non presenti;
- il regolamento del Senato (art.107) prevede che gli astenuti siano considerati presenti.
La prima soluzione porta ad un abbassamento del numero di voti necessari per ottenere la maggioranza, rispetto alla seconda solutizone.
Esempio: la Camera dei deputati si compone di 400 membri. Ipotizziamo siano tutti presenti. Ipotizziamo, inoltre, che 50 di essi si siano astenuti durante le votazioni.
Considerando gli astenuti come non presenti, la deliberazione è approvata con il voto favorevole di 176 deputati (400 - 50 astenuti = 350 : 2 = 175 +1 = 176).
Se, invece, fosse stata adottata la seconda soluzione il numero dei voti favorevoli necessari sarebbe stato di 201 (400 : 2 = 200 +1).
VOTAZIONI
Le votazioni sono quasi sempre palesi: in altre parole è noto il voto espresso da ciascun membro del Parlamento.
In alcuni casi è ammmesso il voto segreto, ciò accade, ad esempio:
- per l'elezione del Presidente della Repubblica;
- per tutte le deliberazioni che riguardano persone;
- su richiesta di un determinato numero di parlamentari nel caso di deliberazioni relative a talune materie come i diritti fondamentali, le modifiche ai regolamenti parlamentari, l'istituzione di Commissioni di inchiesta, le leggi elettoriali;
Il voto palese permette agli elettori di sapere esattamente come i propri rappresentanti hanno votato, mentre il voto segreto permette al votante di mantenere il proprio anonimato in modo da sentirsi libero di votare secondo il proprio pensiero senza subire pressioni esterne.
Nei casi nei quali è previsto il voto segreto, si può avere il fenomeno dei franchi tiratori, cioè di membri del Parlamento che votano in maniera diversa rispetto a quelle che sono le indicazioni del proprio partito.
Il fenomeno dei franchi tiratori può mettere a rischio la stabilità del Governo in carica.
OSTRUZIONISMO
Si chiama ostruzionismo o ostruzionismo tecnico l'uso eccessivo, da parte dell'opposizione, di strumenti previsti dalla legge al fine di impedire o rallentare l'approvazione delle leggi.
Accanto ad esso esiste anche un ostruzionismo di maggioranza, messo in atto non dall'opposizione ma dalla stessa maggioranza che tende a non realizzare i punti più importanti del programma di Governo.
AMMISSIONE DEI MEMBRI DEL GOVERNO
L'ultimo comma dell'art.64 della Costituzione prevede che i membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno il diritto di assistere alle sedute.
Tale diritto si tramuta in obbligo nel caso in cui la loro presenza alla seduta sia richiesta.
Infine i membri del Governo devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono.
La norma si basa sulla necessità di coordinare l'attività del Parlamento con quella del Governo.