SERVIZI PUBBLICI
DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
SERVIZI PUBBLICI
I servizi pubblici sono prestazioni rese dallo Stato e dagli altri enti pubblici, nei confronti della collettività al fine di soddisfare i bisogni pubblici.
CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
I servizi pubblici possono essere:
- generali;
- speciali;
- misti.
SERVIZI GENERALI
I servizi generali sono servizi prestati dallo Stato, non al singolo individuo, ma a tutta la collettività in modo indistinto.
Esempio: difesa esterna, ordine pubblico.
SERVIZI SPECIALI
I servizi speciali sono servizi prestati dallo Stato, a dei singoli individui, che ne fruiscono individualmente.
Esempio: istruzione scolastica, giustizia civile.
Questi servizi sono divisibili ed individualizzabili, ma va detto che, nella pratica, la distinzione tra servizi generali e speciali può non risultare sempre agevole poiché anche i servizi speciali presentano in varia misura il carattere della generalità. Esempio: l'istruzione pubblica è un servizio speciale per chi frequenta la scuola, ma è un servizio generale per tutta la collettività poiché soddisfa il bisogno di cultura. Lo stesso possiamo dire per la giustizia civile che è un servizio speciale per chi fa valere in giudizio un proprio diritto soggettivo, ma è anche un servizio generale per tutta la collettività poiché garantisce il rispetto delle norme giuridiche.
SERVIZI MISTI
Come si è detto poc'anzi i servizi speciali, molto spesso, sono sia dei servizi speciali che dei servizi generali. In questi casi, quindi, si può parlare di servizi misti.
TRIBUTI
Fornire i servizi pubblici comporta, per lo Stato, il sostenimento di costi. Questi costi sono sostenuti dai cittadini attraverso il pagamento dei tributi che si distinguono in imposte, tasse, contributi e monopoli fiscali.
CAPACITA' CONTRIBUTIVA E PROGRESSIVITA' DELLE IMPOSTE
L'art.53 delle Costituzione italiana fissa il principio della capacità contributiva secondo il quale "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva", cioè in base al proprio reddito: coloro che hanno un reddito maggiore sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in misura maggiore e viceversa.
Sempre lo stesso articolo prevede che "il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Per sistema tributario si intende l'insieme delle norme che regolano i tributi. Esso è basato sul principio di progressività, cioè mano a mano che aumenta il reddito, aumenta la percentuale d'imposta da versare. Esempio: ipotizziamo che in uno Stato venga applicata un'imposta che prevede il pagamento di un'aliquota del 10% se si percepiscono redditi fino a 10.000 euro, un'aliquota del 15% se si percepiscono redditi fino a 20.000 euro, un'aliquota del 20% se si percepiscono redditi fino a 30.000 euro e così via. Questa è un'imposta progressiva perché l'imposta pagata cresce in misura più che proporzionale al crescere del reddito.
In Italia, un'imposta progressiva è l'IRPEF. Questa imposta prevede un tipo particolare di progressività detta per scaglioni di reddito.