I SISTEMI ELETTORALI
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA PROPORZIONALE E DEL SISTEMA MAGGIORITARIO
NOZIONE DI SISTEMA ELETTORALE
Per sistema elettorale si intende l’insieme delle norme giuridiche che stabiliscono come, i voti espressi dagli elettori, sono impiegati per assegnare i seggi nel Parlamento.
COLLEGI ELETTORALI E LISTE ELETTORALI
Il territorio dello Stato è diviso in tanti collegi elettorali detti anche circoscrizioni.
Ogni collegio elettorale elegge uno o più rappresentanti che andranno al Parlamento.
I collegi, quindi, possono essere:
- uninominali se eleggono un solo rappresentate;
- plurinominali se eleggono più rappresentati.
SISTEMA PROPORZIONALE E SISTEMA MAGGIORITARIO
I posti in Parlamento possono essere assegnati ad ogni partito in base a vari sistemi elettorali. Due sono i principali:
- il sistema proporzionale;
- il sistema maggioritario.
Il sistema proporzionale prevede che la ripartizione dei seggi parlamentari tra i vari partiti politici avvenga in maniera proporzionale ai voti ricevuti.
Esempio: se un partito ha ricevuto il 10% dei voti, avrà diritto al 10% dei seggi in Parlamento.
Questo sistema permette, anche ai partiti che ottengono pochi voti, di avere dei propri rappresentanti in Parlamento.
Il sistema maggioritario prevede che il seggio o i seggi spettanti ad una data circoscrizione vengano assegnati al partito che ottiene, in quel collegio elettorale, il maggior numero di voti.
Come si è detto, il sistema proporzionale e il sistema maggioritario sono due dei tanti sistemi possibili.
Nella pratica ognuno di questi sistemi elettorali presenta molte varianti.
METODO D'HONDT, METODO SAINTE-LANGÜE, METODO DEI QUOZIENTI
Nel sistema proporzionale, possono essere usati vari metodi per assegnare i seggi nei colleggi plurinominali. In particolare distinguiamo:
- il metodo D'Hondt;
- il metodo Sainte-Lanüe;
- il metodo dei quozienti.
Con il metodo D'Hondt si divide il numero dei voti ottenuti da ogni partito per 1, 2, 3..., n (n rappresenta il numero di seggi da assegnare nel colleggio).
Quindi si ordinano i risultati ottenuti fino all'enne-simo e si assegnano i seggi in base alla graduatoria formata.
Esempio: si supponga che in un collegio elettorale si siano presentati tre partiti: il partito A, il partito B e il partito C.
I voti validi sono 5.000 e sono così ripartiti:
- partito A - voti 2.000
- partito B - voti 1.800
- partito C - voti 1.200
I seggi disponibili sono 4.
Si procede col dividere i voti presi da ciascun partito per i numeri 1, 2, 3, 4 (ci si ferma a 4 perché 4 è il numero dei seggi da assegnare).
Si ordinano i risultati ottenuti fino al 4°:
2.000 - partito A - 1 seggio
1.800 - partito B - 1 seggio
1.200 - partito C - 1 seggio
1.000 - partito A - 1 seggio.
Quindi al partito A spettano 2 seggi, mentre al partito B e al partito C spettano un seggio a testa.
Il metodo Sainte-Lanüe è simile al precedente: si differenzia da esso perché i numeri per i quali si procede ad effettuare la divisione sono solamente i numeri dispari (1, 3, 5, 7, ...).
Torniamo all'esempio precedente e vediamo come si procede.
Si inizia col dividere i voti presi da ciascun partito per i numeri 1, 3, 5, 7 (essendo 4 i seggi da assegnare).
I quattro risultati maggiori, presi in ordine decrescente, sono:
2.000 - partito A - 1 seggio
1.800 - partito B - 1 seggio
1.200 - partito C - 1 seggio
666 - partito A - 1 seggio.
Quindi, al partito A spettano 2 seggi, mentre al partito B e al partito C spettano 1 seggio a testa.
Il metodo dei quozienti consiste nel determinare un quoziente ottenuto come rapporto tra il numero dei voti degli elettori e il numero dei seggi da assegnare.
Per ogni partito si procede a dividere i voti ottenuti per il quoziente appena determinato. La parte intera del valore così determinato rappresenta il numero di seggi da assegnare al partito.
Torniamo all'esempio precedente.
Calcoliamo il nostro quoziente dato dal rapporto tra i voti degli elettori (5.000) e il numero di seggi da assegnare (4). Esso sarà pari a 1.250 (5.000/4).
Al partito A sarà assegnato 1 seggio (2.000/1.250) = 1,6).
Al partito B sarà assegnato 1 seggio (1.800/1.250) = 1,44).
Al partito C non sarà assegnato nessun seggio (1.200/1.250) = 0,96).
Come si può notare dall'esempio riportato, quello che accade normalmente applicando questo metodo è che la divisione non dà come risultati dei numeri interi. Di conseguenza rimangono dei seggi non assegnati che vengono ripartiti con il metodo dei resti più alti.
Il metodo dei resti più alti consiste:
- nel moltiplicare i seggi assegnati ad ogni partito per il quoziente precedentemente determinato;
- nel sottrarre, al totale dei voti presi da ogni partito, il valore così determinato in modo da calcolare il resto;
- nell'ordinare in modo decrescente i resti ottenuti ed assegnare i seggi rimasti ai partiti con i resti più alti.
Torniamo all'esempio precedente:
I seggi non assegnati sono due:
- uno di essi sarà attribuito al partito C che ha il resto più alto di tutti (1.200);
- l'altro sarà attribuito al partito A che ha il secondo resto più alto (750).
L'uso dell'uno o dell'altro metodo non è indifferente in quanto, in alcuni casi, può portare a risultati diversi.
SOGLIA DI SBARRAMENTO
Il sistema proporzionale, per le sue caratteristiche, può portare ad una eccessiva frammentazione dei partiti politici.
Per questo, a volte, si prevede una soglia di sbarramento, cioè una percentuale minima di voti che un partito deve riportare su tutto il territorio nazionale, affinché possa avere dei propri rappresentanti in Parlamento.
MODELLO PLURALITY E MODELLO MAJORITY
Il sistema maggioritario può essere:
- a maggioranza semplice. In altre parole il seggio o i seggi spettano al partito che ha ottenuto il numero maggiore di voti.
Questo sistema è detto anche modello plurality o modello pluralità ed è il più diffuso.
Esempio: si supponga che in un collegio elettorale votino 5.000 elettori i quali possono scegliere tra il partito A, il partito B e il partito C.
A tale collegio spetta un seggio.
Supponiamo anche che il partito A abbia ottenuto 2.000 voti, il partito B 1.800 voti e il partito C 1.200.
Il partito che ottiene il seggio è il partito A che ha avuto la maggioranza dei voti a prescindere da quale sia lo scarto rispetto al secondo partito più votato. - a maggioranza assoluta. In altre parole il seggio o i seggi spettano al partito che ha ottenuto la metà più uno dei voti validi.
Questo sistema è detto anche modello majority o modello maggioranza.
Esempio: si supponga che in un collegio elettorale votino 5.000 elettori i quali possono scegliere tra il partito A, il partito B e il partito C.
A tale collegio spetta un seggio.
In questo caso il seggio spetta al partito che ottiene almeno 2.501 voti (la metà più uno).
BALLOTTAGGIO
Un istituto molto frequente nei sistemi maggioritari di tipo majority è il ballottaggio o doppio turno.
Nel caso in cui nessun partito riesca a raggiungere il numero di voti necessari per essere eletto si svolge un secondo turno elettorale al quale partecipano solamente i candidati che hanno ottenuto più voti nel primo turno o hanno raggiunto una certa soglia minima di voti.
VANTAGGI E SVANTAGGI DEI DUE SISTEMI
Il sistema proporzionale, per le sue caratteristiche, ha il vantaggio di rappresentare in Parlamento anche le minoranze e, di coseguenza, di risultare più democratico rispetto al sistema maggioritario proprio perché consente anche ai partiti minori di avere dei seggi in Parlamento.
Per contro, questo sistema crea una frammentazione all'interno del Parlamento tra tanti partiti politici e ciò genera, inevitabilmente, un'instabilità politica poiché non si riesce a formare un Governo stabile e duraturo.
Il sistema maggioritario, invece, è un sistema più selettivo, soprattutto nel caso del modello majority, in quanto non permette ai partiti più piccoli di avere seggi in Parlamento e, di consengueza, può impedire alle minoranze di essere rappresentate.
Per contro, questo sistema, ha il vantaggio di garantire un Governo maggiormente stabile.
Per queste ragioni, in genere, il sistema proporzionale viene preferito là dove vi è una grossa frammentazione dei voti tra i vari partiti, mentre il sistema maggioritario viene preferito quando ci sono pochi partiti che si bilanciano come numero di elettori. Questo dimostra come esiste uno stretto legame tra il sistema elettorale scelto e il sistema politico di un paese.